Romics porta con sé un approccio trasversale alle arti e alla creatività, contribuendo a rappresentare il fluire creativo delle nuove generazioni. Con questo approccio il festival vuole ricordare un periodo storico così fondamentale nella prospettiva del cambiamento come il ’68 e il decennio successivo.
L’obiettivo è di raccontare i cambiamenti di un decennio che ha segnato una trasformazione radicale nelle abitudini, nel costume, nella cultura, nella consapevolezza di sé, dei propri diritti e la nascita della coscienza globale dell’essere giovane. Immagini, illustrazioni, vignette, slogan anche per suscitare uno “spontaneo” raffronto con l’oggi, il desiderio di approfondire, conoscere e capire la nostra storia più recente.
Il ’68 è simbolo delle trasformazioni frutto dell’irruzione sulla scena pubblica dei giovani su scala planetaria; i giovani diventano al contempo elemento di rottura e di innovazione, protagonisti di un’epoca. Mettono in discussione le gerarchie, il vecchio modo di vivere il lavoro e i rapporti d’amore; chiedono libertà, diritti, giustizia; immaginano una società nuova che non si serva di loro ma gli appartenga, nella quale al potere vadano, addirittura, la fantasia e la felicità. “L’immaginazione al potere”: uno slogan che dice tutto.
Verrà creato all’interno della Comics City un percorso visivo, che richiami a quel “sentimento” attraverso simboli, parole, immagini che hanno mantenuto attraverso le generazioni la carica emotiva, simbolica e rappresentano temi e obiettivi da raggiungere o da difendere. Davanti a questa scenografia si terrà il live painting degli artisti della Scuola Internazionale di Comics, che realizzeranno le opere su cavalletti.
Temi portanti, anche nei panel di Romics sull’argomento, che saranno incentrati sul tema del cambiamento nella creatività, nell’approccio al quotidiano e alla trasformazione nel linguaggio del fumetto, che in Italia dagli anni ’70 ha visto grandi mutamenti. Un decennio che ha segnato una trasformazione radicale nelle abitudini, nel costume, nella cultura, nella consapevolezza di sé, la coscienza globale dell’essere giovane. Come cambiano l'illustrazione grafica, il fumetto, i costumi, la musica.
Intervengono nel panel Il ’68 e le sue molteplici eredità: Stefano Casini, che presenterà il suo libro "Gli anni Migliori" (Tunuè) ambientato negli anni ‘70 e Gianfranco Manfredi, figura fondamentale nella riflessione sui diversi aspetti del '68 e dei cambiamenti del decennio successivo, autore, tra gli altri di Cani sciolti (Sergio Bonelli Editore), intervistati da Luca Valtorta (La Repubblica).