Una grande lezione di cinema e di vita, in poche battute. "Quello del villain è più di un ruolo. È una condizone umana fatta di un'intera vita di esperienze, per il personaggio che interpreti" commenta Willem Dafoe, ricordando la sua "storica" performance nel Norman Osborne di Spider-man, per la regia di Sam Raimi. E ancora "Non ho avuto mentori nella mia carriera. Ho imparato tutto col teatro, uno spettacolo dopo l'altro, agli inizi" racconta mentre le immagini di Aquaman e di Nemo scorrono alle sue spalle, commentando così uno dei ruoli che gli è capitato spesso di interpretare. Infine, spazio alla poesia del grande cinema, con gli artisti fuori dalle regole che fanno parte dei suoi credits, da Pasolini a Thomas S. Eliott e con una sequenza di Van Gogh. E qualche battuta sul "lavorare con la voce" e sulla necessità, per un attore, di trovare lo spazio di alternare grandi film a progetti più sperimentali e indipendenti. Con una simpatica nota finale sull'uso dell'ironia nelle sue interpretazioni nel doppiaggio dei Simpson e di Death Note, amatissimi dai fan di Romics.